Intervista a prof. Johnny, insegnante OIS
D: Prof Johnny, che cosa è per te la Scienza?
R: La Scienza per me è il porsi le domande per cercare delle spiegazioni a tutto quello che ci sta attorno. La nostra curiosità ci spinge a formulare dei perché sin da bambini, che siano perché naïve o perché fondati ci spingono a sviluppare le parti cognitive del nostro cervello. Sin da piccolo mi spingevo oltre al “contentino” che mi veniva dato come risposta ad una delle mie mille domande, e passavo giornate in biblioteca o rimanevo in classe dopo le lezioni per discutere coi professori.
D: La scienza è quindi una cosa personale?
R: Assolutamente no! Per citare Neil De Grasse Tyson (astrofisico) <<La Scienza è bella perché è corretta, che voi ci crediate o no>>. La Scienza è quindi un bene di tutti che avanza grazie a domande personali di singoli individui che collaborano e rispondono alle questioni assieme. Si forma un “Collettivo di Pensiero” dove tutti riescono ad accedere alla sapienza altrui e trarne vantaggio.
D: Credi quindi che al momento la Scienza sia alla portata di tutti?
R: Certamente, grazie all’ avvento di Internet abbiamo tutti nelle nostre mani strumenti quali tablet, cellulari e PC che ci permettono di raggiungere TUTTA la conoscenza umana in meno di un secondo. Camminiamo con in tasca quello che non riusciremmo ad apprendere mai in una vita intera… e lo usiamo per mandarci video di gatti e leggere notizie fasulle anti-scientifiche.
D: Credi che Internet sia una cosa buona?
R: Diciamo che l’utilizzo corretto di Internet è uno strumento potentissimo per aiutare chiunque ad apprendere meglio e rispondere con efficacia a qualsiasi domanda. Però attenzione, essendo una piattaforma libera ed un centro di scambio di informazioni, chiunque può pubblicare qualcosa e farla passare per vera. È sempre meglio essere vigili online ed andare alle fonti.
D: Cosa ne pensi invece dell’ uso del PC a scuola?
R: Come dicevo prima, il PC è uno strumento formidabile per l’apprendimento, io seguo molto la flipped classroom come metodo d’insegnamento. Recenti studi fatti nei paesi scandinavi mostrano che ribaltare la classe (non letteralmente!) stimoli di più l’attenzione dello studente.
D: Quindi che cosa è la Flipped Classroom?
R: La flipped classroom è un rivoluzionario metodo d’insegnamento dove i ragazzi prendono in mano le redini e fanno parte del collettivo di pensiero della classe. I metodi tradizionali di studio sono estremamente passivi e noiosi, tutti sono su treni diversi per la stessa destinazione. La flipped classroom non cerca di mettere tutti gli studenti sullo stesso treno, ma cerca di rendere lo studente il capomacchina del proprio treno, con i compagni passeggeri. Il professore (il sottoscritto) ha il ruolo di capotreno e assiste gli studenti nel percorso.
D: Secondo te funziona questo metodo?
R: Decisamente si, essendo cresciuto in un ambiente anglosassone la mentalità del “Studio per prendere buoni voti” è abolita a prescindere. Le scuole inglesi puntano ad istruire i ragazzi nel vero termine della parola, viene insegnato loro come apprendere, non come passare le verifiche. Lo studio, specialmente quello scientifico, è uno studio basato sull’esperienza e sulla conoscenza logica. Niente a che vedere con l’imparare argomenti a memoria per poi dimenticarli la settimana successiva. La flipped classroom cerca di mettere lo studente nella posizione di studiare da solo la materia e poterla discutere con un collega e/o superiore, con l’obiettivo di creare un sapere ben metabolizzato e duraturo.
Grazie dell’ intervista e buona scuola a tutti!